TEATRO ADULTI

BIANCA COME I FINOCCHI IN INSALATA

spettacolo realizzato con il contributo e il sostegno di Fondazione Caritro e Provincia Autonoma di Trento

con Andrea Ramosi

testo e regia Silvia Marchetti

direzione tecnica Andrea Gagliotta

registrazioni Sincrodub Bologna

organizzazione Katia Bruno

anno di produzione 2017

Vincitore Torino Fringe Festival 2018

Selezionato dal Teatro Stabile di Torino stagione 2018/19

Selezione InBox 2018

Finalista Festival Stazioni d'Emergenza

Teatro Galleria Toledo Napoli - 2018

Selezionato Roma Fringe Festival 2019

Selezionato IN SCENA New York 2019

Bianca, sola, non più giovane, mai bella, oggi si sente amata da Antonino, Preside della scuola elementare in cui insegna, finalmente di ruolo. Tuttavia qualcosa sembra non andare: l'inquietudine va crescendo, alimentata dall'interminabile attesa dell'amante irreperibile, dal distacco indifferente della coinquilina, dalla mancanza di rispetto della sua stessa classe. Il disagio diviene malessere fisico, fino al crollo nervoso che la farà soccombere, distruggendo l'immagine perfettamente artefatta della sua vita. Ammiccando a grandi autori del teatro contemporaneo (da Cocteau a Ruccello, Athayde, Bennett) il testo affronta il tema della negazione di sé e della ricerca esasperata di conferme e amore.


UN SOLO GRAMMO DI CIELO

con ??

testo e regia Silvia Marchetti

direzione tecnica ??

organizzazione Katia Bruno

anno di produzione ??

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TRE SONO LE COSE DIFFICILI (D'IO O QUEL CHE RESTA)

spettacolo realizzato con il contributo e il sostegno di Fondazione Caritro e Provincia Autonoma di Trento

con Davide Pedrini

regia e drammaturgia Silvia Marchetti

ambientazione sonora Marchio Schiavoni

direzione tecnica Plasma - Torino

organizzazione Katia Bruno

anno di produzione 2025

Una cattedra. Una sedia. Un insegnante. E una lezione, durissima, da apprendere. Josef Canetti è insegnante di mezz'età, serio, preciso, rigoroso al limite della rigidità, che ha dedicato la propria esistenza al tentativo (vano?) di far conoscere ai suoi allievi la vita attraverso la letteratura, col risultato di rendere entrambe del tutto incomprensibili e inaccessibili e di esasperare quel divario culturale, generazionale, comunicativo ed emotivo tra lui e la classe che gli sta di fronte.

"Tre sono le cose difficili" racconta di un dialogo mancato, di un incontro im-possibile (?) tra due mondi separati da una cattedra; e si chiede se davvero, prima dell'irreparabile, non ci sia possibilità di scavalcare quel tavolo per provare a scoprirsi, ri-conoscersi, parlare, nonostante linguaggi tanto diversi. Ma cosa succede se "l'irreparabile" c'è già stato?

Attraverso una ricerca poetica e drammaturgica originale, Compagnia del Calzino continua a fare e farsi domande scomode sull'uomo nella sua (spesso risibile) umanità, fatta di carne e anima, di aspirazioni e cadute, di dolcissima brutalità, di fallimenti e voli pindarici. Senza mai avere la pretesa di trovare risposte e senza accontentarsi di nessuna di esse.